Wishlist

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Ho quella cosa che solo una teglia di tiramisù potrebbe risolvere.

Non è un vero perché, sono tante minuscole ragioni.

E allora metto le mani sui fianchi e sbuffo perché io non volevo essere l’elefante e anche la cristalleria, la foglia e anche il vento, la sabbia e anche la clessidra.

Ma forse le cose che vanno al contrario sono solo quelle che stanno prendendo la rincorsa.

Un po’ come quei desideri che se ne stanno alla rinfusa dentro la mia testa e che, ogni tanto, tentano di evadere utilizzando una lima per le unghie.

Ho voglia di discorsi profondi e di sorrisi leggeri, di una confezione grande di piccole tregue, di autostoppismo galattico, di fare quel che devo non soltanto perché devo, di un barile di qualcosa, di urlare al correttore che la deve smettere di sostituire coglioni con ciglioni, di gnocchi al cavolo nero con fonduta di taleggio, di un nascondiglio da qualche parte, di parole col sapore di novità, di avere la sfrontatezza del punto e virgola e la tenacia dei mandorli in fiore sotto la pioggia, di chiedere ad un bambino come ci si meraviglia del mondo, di un riscaldatore professionista di piedi freddi, di mettere il cervello in salamoia, di casa, plaid, divano e Brunori Sas che canta “La verità”, di dire alla gente che si crede il libro delle risposte di cominciare a farsi due domande, di un governo che faccia cambiare idea anche a me che non l’ho votato, di fermare il tempo e ordinargli di diventare subito estate e di rimanerci finché non lo dico io, di non spiegare più niente a nessuno e rispondere “mafaiunpocomecazzotipare” così tutto attaccato, di dormire senza conoscere l’ora esatta in cui dovermi svegliare, di svegliare i vicini la domenica mattina con una canzone dei Metallica a palla, di andare a Bora Bora e passare le giornate sorseggiando Margarita.

Ma siccome i sogni non costano nulla e i biglietti aerei sì, io continuo a sognare.

Poi magari non succede nulla, ma potrebbe. Ed è questo che conta.

(Comunque domani salirò al Quirinale e mostrerò a Mattarella la mia wishlist, perché almeno il bonus di Renzi io francamente lo meritavo.)

 

 

 

 

 

Scritto di corsa (terza ed ultima parte)

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Il Natale si avvicina, accidenti a lui.

Le città sembrano già più belle, Dio più credibile e gli stronzi più buoni.

Presto ci saranno i pranzi di famiglia, i ricordi, le nostalgie, gli auguri, i baci, gli abbracci e lo scambio dei regali.

Ci sono mille modi di fare un regalo di Natale.

Io, quest’anno, ho deciso di farne pochi, ma accetterò tutti quelli che mi arriveranno: un sorriso, una frase buttata lì per caso o forse no, una dimostrazione d’affetto, un cazziatone vestito da dimostrazione d’affetto, un bracciale di perle, qualche perla di saggezza, un abbonamento alle terme, un weekend a Parigi, una settimana sul Mar Rosso, dieci giorni su un atollo qualsiasi di un oceano qualsiasi, un buono regalo di Sephora, un profumo di Narciso Rodriguez, un libro di De Giovanni, un lavoro alla Sellerio, l’autografo di Camilleri, un cd di Bollani, una borsa di Hermès, una valigia di Furla, un negozio intero di scarpe, un corso di fotografia, il MacBook Air, l’iPod bianco, la Moleskine nera, una pashmina grigia, un vestito colorato, un biglietto per il concerto di Patti Smith a Roma o dei Guns N’ Roses ad Imola o per la mostra di Peggy Guggenheim a Venezia o di Basquiat a Milano, un ciondolo di Pandora, un kg di pata  negra, una cassa di Gewürztraminer, un presidente del consiglio donna, un vitalizio come i politici, un invito a cena da Ryan Gosling, uno a pranzo da Jude Law, il culo di Belen, la testa della Montalcini, la voce di Mina, una via d’uscita, abbracci vecchi, facce nuove e altre cose importanti che facciano diventare meno importanti le cose importanti di un tempo.

Perché, si sa, è brutto ricevere regali non graditi. Che poi tocca fare il sorriso di circostanza come Maria quando, scartando i regali dei Re Magi, capì che era mirra.

Io, se potessi, regalerei a tutti voi una pazzia.

Oppure del tempo.

Sì, tempo in più. Un anno a te, dieci a lei, mesi sparsi un po’ a tutti, da spendere come, dove, con chi volete.

Ma non posso.

E allora, per questo Natale, vi regalo un desiderio.

Esprimetelo qui e si avvererà. Scommettiamo?