Luglio è il mese in cui metto a posto cose vecchie e faccio posto a cose nuove.
Tutte ordinatamente mescolate, un po’ come me.
C’è il mio compleanno, a luglio. E anche quello del blog.
Ci sono le ferie e i viaggi da organizzare.
Le somme da tirare e qualche sottrazione da fare.
C’è l’interminabile lavorio delle formiche e, in sottofondo, il canto delle cicale.
Le notti di luglio, poi, sono quelle che mi fanno sorridere di giorno.
Un’altra cosa succede a luglio. Muore la gente.
Un mio caro amico ha scelto di morire in un giorno dal cielo pieno di nuvole; mia nonna in una domenica tracimante d’estate.
Se ne sono andati ed io non ero lì, accanto a loro.
Ero vicino, ma non accanto.
Hai presente quando si nasce? Ecco, la morte è il contrario.
Il mio amico e mia nonna hanno finito di nascere.
Anche se io ho sempre pensato che mia nonna ci sarebbe stata per sempre.
Così, dopo essermele frantumate, mi sono fasciata le ossa e, con un paio di stampelle, uno zoccolo e una ciabatta, sono andata da lei.
Perché parenti non si nasce, si diventa. Amici, anche.
Sorriso sobrio e appena accennato, quello di mia nonna.
Occhi saggi e tristi e un viso scavato da pensieri travagliati.
Si è barcamenata, per una vita intera, tra presenze e assenze.
E ha sfruttato le prime per ammorbidire le seconde.
Parlava poco e ascoltava molto.
Mi ha insegnato con l’esempio, la dedizione e la premura, finché il morbo non le ha sbiadito i ricordi.
Le ha risparmiato peró l’azzurro degli occhi, quegli occhi che, fino alla fine, mi hanno guardato colmi di orgoglio.
E poi ci sono gli odori.
Mia nonna profumava di borotalco, di gelsomino, di bucato steso al sole, di frittelle di baccalà e di ciambella al cioccolato.
E poi ci sono i ricordi.
Mia nonna mi ha lasciato abbracci, parole, sguardi complici e silenzi pieni.
Le cose più belle, quelle che non si portano in banca.
Ed io, ora, ho grosse tasche piene di ricordi preziosi.
Ogni tanto ne tiro fuori qualcuno.
Somigliano ad una fotografia venuta mossa, perché la nostalgia non si ferma per mettersi in posa.
Stanotte ho sognato mia nonna che rideva.
Non c’ho creduto neanche per un istante, eppure ha fatto sorridere anche me.