Scena: camera da letto di casa mia. L’armadio è aperto.
Personaggi: Io.
Quando l’ho accumulata tutta ‘sta roba, mi chiedo? Non me lo ricordo più. Un po’ alla volta, credo. Più che un armadio sembra una soffitta, un limbo, un girone dantesco.
Cinquantasei. Le ho contate. Ho cinquantasei borse e stamattina, quando ho aperto l’armadio, mi sono improvvisamente franate addosso come una slavina. E il 56, nella smorfia napoletana, si sa, è proprio ‘a caruta, la caduta.
Perchè sono fatta così io, che le cose non so mai buttarle. Le accumulo. Per inerzia, per pigrizia, per ricordo.
Mi fregano, le borse, perchè per me non sono mai solo oggetti, non sono mai solo accessori. Sono un’appendice.
Mi piacciono quelle grandi, quelle senza fondo, quelle dove non si trova mai ciò che si cerca. Mi piace riceverle in regalo. E mi piace regalarmele. Seguirle per mesi nelle vetrine dei negozi e poi finalmente averle lì, nel mio armadio, dove le posso vedere ogni giorno.
Mi piacciono le borse perchè le borse sono un po’ come le persone.
Ci sono quelle che fanno ormai parte della mia vita, che sono rimaste costanti nel tempo, che sono sopravvissute alle mode del momento. Ci sono quelle durate solo qualche stagione e che poi sono diventate inutili, poco funzionali o forse anche brutte, quelle da cui però ho sempre fatto fatica a separarmi. E poi ci sono quelle diventate, ormai, prive di senso, quelle che occupano solo posto e spazio, quelle che non metterò più ma che non ho mai avuto il coraggio di buttare.
Ma se le borse sono un po’ come le persone, viene il tempo in cui le borse o le persone le dobbiamo lasciare andare. Per fare spazio ad altre borse, per lasciare posto ad altre persone. Sennò quando arriva qualcosa di nuovo o di bello c’è il rischio che non si sappia dove metterlo o che si perda nel caos.
Così stamattina ho deciso di fare spazio, di svuotare l’armadio, di buttare le borse che non mi servono più. Di lasciarle fuori dalla porta, nel mondo, a disposizione di qualcun altro che se le voglia prendere. E di tenere solo quelle che mi piacciono davvero, quelle con cui ci siamo reciprocamente scelte.
O la borsa o la vita. Io le voglio entrambe.
E visto che fra pochi giorni è il mio compleanno, facciamo così. Alla mia vita ci penso io, la Birkin di Hermès, invece, regalatemela voi.