Stavolta parto dall’inizio. Dalla genesi. Da dove tutto ha avuto origine.
Dunque da una mela.
“Resisto a tutto, tranne che alle tentazioni”. Ecco quello che deve aver pensato Eva al divieto divino di mangiare mele. E infatti non ha resistito e le conseguenze sono note a tutti.
Perchè se da quel giorno l’uomo è stato costretto a “lavorare con gran sudore” e la donna a “partorire con gran dolore” la colpa è tutta di una mela. Di una rossa, lucida e succosa mela. E di Eva naturalmente che, da allora, viene quotidianamente ricoperta da epiteti di ogni genere.
O era vegetariana o era a dieta. Non me lo spiego diversamente.
Capirei, infatti, peccare per una lasagna, per un cannolo di ricotta, per un barattolo di nutella. Ma per una mela no, proprio no!
Che tristezza. Condannati alla dannazione eterna per assecondare il languorino di una donna, per soddisfare un capriccio, per un veniale peccato di gola. Un peccato che addirittura viene chiamato originale. Ma cosa ci sarebbe di originale nel mangiare una mela?
Io, al posto suo, sarei caduta in tentazione solo per un paio di Louboutin o per una Kelly di Hermès. Non certo per una mela.
Perchè la mela, da Eva in poi, ha fatto solo danni. Biancaneve, ad esempio, ha rischiato di morire avvelenata per una mela offerta dalla matrigna; il pomo della discordia è quello che ha dato inizio alla guerra di Troia; per non parlare di Guglielmo Tell che, per allenarsi al tiro con l’arco, costringeva il figlio a stare, pomeriggi interi, immobile con una mela sulla testa.
Anche Newton pare che trascorresse le giornate spaparanzato sotto un albero di mele. E racconta di aver scoperto la legge di gravità osservando proprio la caduta di una mela dall’albero. Scoperta interessante, nulla da dire. Ma se poi penso che la forza di gravità, ad una certa età, è la causa dell’afflosciamento fisico e del fenomeno delle tette cadenti, mi verrebbe da appendere Newton a testa in giù ad un qualsiasi albero di mele.
L’ultimo che ha avuto a che fare con le mele è stato Steve Jobs. Mischiando sacro e profano, la sua mela morsicata è diventata per molti l’icona della tentazione, il moderno frutto proibito. E infatti, parecchi Apple addicted sono proprio alla frutta.
Se solo Eva avesse mangiato una banana al posto della mela e se Adamo non si fosse fatto sfrattare dal padrone di casa, noi tutti saremmo ancora nell’Eden a saltellare a piedi scalzi, senza pensieri, senza dolori.
Un’eterna vacanza, ecco quale sarebbe stato il giusto epilogo! E invece no. Tutto è nato da una costola e tutto è finito per una mela. Nel mezzo, il serpente, l’ albero del bene e del male, il peccato, la cacciata, la caduta.
Quante storie per una mela. Quanti melo-drammi. E, quasi sempre, di mezzo c’è una donna. Perchè, “da Adamo in poi, non c’è stata malefatta nella quale la donna non abbia avuto lo zampino”.
E siccome una mela non cade mai lontano dall’albero, è come se il destino degli uomini fosse destinato a ripetersi all’infinito.
La prossima volta basterebbe solo resistere alle tentazioni. La prossima volta, però. Perchè oggi, “l’unico modo per liberarsi da una tentazione è cedervi”.